lunedì 16 gennaio 2017

Fondersi col foglio

Questa serie di incipit fa parte di un concorso di qualche anno fa, che forniva un tema e un inizio ogni mercoledì per otto settimane, con la scadenza per l'invio del racconto fissata entro la domenica della stessa settimana.

Ecco il sesto tema/titolo e incipit di Giusi Marchetta:

Fondersi col foglio

Mi dico che è il momento giusto e devo sbrigarmi. Certo, sarebbe più facile se ci fosse un foglio di carta: prenderei la penna e le parole non rimarrebbero incastrate in una vena del cervello o nella gola; scenderebbero fino alla mano, sporcherebbero il foglio, ci resterebbero attaccate con tutto quello che si portano dietro. E’ il potere della pagina bianca, credo. Ti risucchia e ti libera: è la tua possibilità di buttarti da un’altra parte.
“Allora?” mi chiede il mio editore, accendendosi una sigaretta.
(Prosegui a leggere il racconto.) 


Dopo tanti incipit che delineano situazioni normali, quasi fin troppo stereotipate (storie d'ufficio, ritorni a casa, ordinaria amministrazione, in pratica), ecco qualcosa che potrei aver scritto io stessa. Il che è allo stesso tempo un vantaggio e uno svantaggio. La tentazione di mettermi al posto del narratore, di "fondermi col foglio" è fortissima e deleteria. Ma ne parlerò in maniera più approfondita giovedì.
Intanto, se mi hai seguito fin qui... indovina che fine farà quella sigaretta?

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