giovedì 10 maggio 2018

Fantasia coerente

Lunedì ti ho proposto di provare, con l'esercizio Un tocco di fantasia, a metterti nei panni di una creatura non umana... o non del tutto tale.

Se già avuto l'occasione di leggere o scrivere storie che appartenessero all'universo del fantastico, oppure della fantascienza, è molto probabile che tu abbia almeno un po' di esperienza con un punto di vista inusuale. Forse ti sei anche documentato su quanto c'è da tenere d'occhio nell'ideare un personaggio che sia diverso da un essere umano. L'argomento è talmente vasto che non è possibile esaurirlo nello spazio di un post, e d'altra parte ognuno di questi personaggi è "strano" a modo suo. Questo non è un manuale su come inventare il personaggio fantasy perfetto; piuttosto, una raccolta di questioni che mi hanno infastidito o reso perplessa durante la lettura, e di problemi che ho notato tra le mie vecchie pagine.

Anatomia

Se il personaggio ha un'appendice fisica ingombrante, occorre ricordarsene sempre, e capire come può influenzare i suoi movimenti.

Prenderò ad esempio il caso delle ali perché ho fresco nella memoria un romanzo che ho letto con un personaggio alato. Il semplice atto di infilarsi un vestito, di sdraiarsi sulla schiena, di camminare tra la folla cambia con un paio d'ali dietro le spalle. Se inoltre il personaggio in questione non è abituato ad averle, quelle ali... come saprà chiunque abbia indossato un costume da fata o da angelo, prendere le misure non è semplice, almeno all'inizio. C'è da considerare, sì, che le ali di un costume non sono mobili e sono prive di sensibilità, ma di certo non sono grandi come quelle che potrebbe avere il personaggio volante. E non mi sono ancora addentrata sull'argomento volo, che aggiunge una dimensione nuova a quelle che solitamente consideriamo nello spostarci a terra.

Un altro esempio che mi viene in mente, stavolta da un telefilm, è quello di una creatura con una coda talmente lunga da strisciare a terra. Gli sceneggiatori, nello scrivere il copione, non avevano considerato l'eventualità che un altro personaggio rischiasse di pestarla, così come può accadere talvolta con i piedi in un ambiente affollato. Ma durante le riprese, con i costumi di scena addosso, l'attrice si è accorta che qualcuno stava per camminare sopra alla sua falsa coda, si è girata, e ha esclamato: "Ehi, attento alla coda!". Una scena che suonava così naturale, seppure improvvisata, che è stata tenuta.

Usi e costumi


Un altro dettaglio, che però tanto dettaglio non è, su cui penso sia necessario riflettere quando si crea un'intera comunità di creature fantastiche, è questo: trovare un insieme di credenze e modi di fare e comportamenti che sembri naturale per quel tipo di creature, e non una semplice parodia delle usanze del tuo tempo e della tua nazione (a meno che la storia stessa non sia intesa come parodia, ovvio), o una ripresa di quelle di un'epoca d'oro del passato.

Mi è capitato di recente, spinta da una recensione che mi aveva molto incuriosito, di provare a leggere l'inizio di un romanzo. Nella recensione si faceva riferimento ai riti e ai costumi affascinanti di questo popolo (inventato dall'autrice). Tutto molto bello, sulla carta. Finché non leggo una degli appartenenti a questo popolo criticare la moda delle ragazze umane, a suo dire "troppo poco femminile" per l'uso dei pantaloni al posto della gonna e per un taglio di capelli troppo corto. Dimostrando un concetto di femminilità fin troppo umano per una razza che si è evoluta in modo indipendente, pur conoscendo l'esistenza della nostra. Invece di, ad esempio, abbinare la femminilità a un taglio simmetrico degli abiti e la virilità all'asimmetria, oppure rispettivamente a colori caldi e freddi, o anche non prendere per nulla in considerazione la distinzione.

Si può inventare così tanto con l'uso della fantasia temperata dalla giusta dose di coerenza, che creare una bruttacopia della nostra società mi sembra semplicemente uno spreco di risorse.


E tu cosa ne pensi? C'è qualcosa che ti ha infastidito nella lettura di un fantasy, o che ti sei accorto di aver reso male in ciò che scrivi? Hai letto un romanzo del genere che ti ha sorpreso per la sua inventiva e lo ricordi come esempio da seguire?
Se hai qualcosa da dirmi, lascia il tuo commento qui sotto!

Nessun commento:

Posta un commento