giovedì 20 aprile 2017

Leggere Dante - Tiziano Dall'Omo

Oggi la Piuma ha un altro ospite, Tiziano dall'Omo, che si è messo in gioco sperimentando l'esercizio sugli incipit. La sua scelta è caduta su Dante, l'incipit della Divina Commedia, in particolare dell'Inferno. Un incipit così famoso che non aveva nemmeno bisogno di presentazioni, vero?
Quanto all'autore del brano che stai per leggere, non mi è stato possibile contattarlo. Se legge questo post e lo desidera, può scrivermi sul blog o su Facebook per aggiungere una breve biografia, un commento o il link alle sue opere, blog o pagine. Questo il testo che ha scritto:


"Nel mezzo del cammin di nostra vita..." ma non finì di leggere il secondo verso dell'Inferno che si distrasse guardando la alice calda della lampada. Perdere ogni forma e anche ogni sostanza non è quindi la ragione principale della fine del mio essere corporeo. Ciò che mi preoccupa, ed è strano che qualcosa possa ancora preoccuparmi qui dove sono ora, è la perdita di quel poco di conoscenza che ho avuto. Bisogna dirlo, l'uomo ha conosciuto qualcosa, io almeno ho conosciuto qualcosa ma non mi basta ed è evidente che non basta mai a nessuno; però quello che è grave è che non basta nemmeno agli altri e alla fine tutto quello che noi siamo stati è solo condensato in un insieme di incertezze.
Perché incertezze? Perché sono percezioni mediate anche se non vogliamo dal corpo. Qui però sto lasciando le facoltà del mio corpo, riesco a non sentire quasi più niente.
Speravo che rileggere Dante mi aiutasse, ma è come sempre sempre la stessa cosa.

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