sabato 15 aprile 2017

Crisma

Forse non sarà una parola così insolita, ma essendo Pasqua domani, mi pareva appropriata. Solo per questo ha vinto su tante altre che avevano attirato la mia attenzione, e che terrò per i prossimi giri dell'alfabeto.

Crisma [crì-sma] s.m. (pl -mi) 1. lit. Unguento benedetto dal vescovo, usato per l'amministrazione dei sacramenti (battesimo, cresima, ordine, estrema unzione). 2. fig. Approvazione. Con tutti i crismi: rispettando le regole previste.

Dark potion, di fisherkiller, licenza Creative Commons 2.0. Immagine ritagliata e modificata con l'aggiunta di scritte.


Ho provato ad adattare il concetto di unguento benedetto ad uno dei miei universi fantasy. Quello che segue mi sembrava il più adatto, e ha il bonus di offrirmi anche lo spunto per sfruttare l'altro significato del termine.


– Vieni qui, bambina. Portami la giara dell'olio. Quella piccola, laggiù.
Prometeus la indicò con le dita rinsecchire e Vesta si affrettò a trascinare la giara, che per essere piccola era piuttosto pesante, accanto al braciere. Desiderava più di ogni altra cosa avere il crisma del Custode del Fuoco, ora che a causa della sua stranezza non poteva più avere l'approvazione di nessuno, in città. Nemmeno dell'uomo di cui ormai non era più figlia.
Prometeus le passò una boccetta di vetro. – Riempila. Ma fa' attenzione a non versare una singola goccia.
Vesta la sistemò a terra e inclinò la giara finché da essa non colò un rivoletto dorato che si adagiò, spira dopo spira, nell'ampolla. Quando fu piena raddrizzò la giara e restituì la boccetta a Prometeus, che la ghermì e la posò sull'altare.
– Il fuoco è diverso dagli altri elementi. – Lo sguardo del Custode era immerso nella profondità delle fiamme. – Ti hanno insegnato che è cattivo, ma non è così. Ha solo più potere, un potere che nessuno, oltre a noi, può toccare.
Vesta lo affiancò. Nel silenzio del tempio riecheggiò la voce del Grande Fuoco e il vento caldo le investì la pelle. Era una sensazione gradevole, sentirsi rovente e in pace.
La lenta voce di Prometeus la strappò dall'estasi. – Neerea dai tempi antichi ci tramandò il modo di creare il sacro crisma, al fine di impartire la benedizione del fuoco a coloro che non lo possono toccare. Osserva.
Il Custode alzò un braccio, tirò indietro la manica del saio e tuffò le dita nel fuoco. Le fiamme danzarono sulla pelle e mentre bisbigliava la formula gli si arrampicarono addosso in saettanti strie cremisi. Prometeus strinse le dita e ritirò la mano: tratteneva una fiammella, che infilò nella boccetta prima di tapparla col palmo.
All'interno, l'olio non si incendiò com'era solito fare. Piuttosto, la fiamma si sciolse nel liquido, diffondendosi in quell'entità dorata fino ad arrossarla in un carminio scuro. Prometeus sollevò la mano e un fumo aromatico si sprigionò nell'aria.

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