lunedì 27 marzo 2017

Una sola parola... inventata

A volte la parola che ti offre l'idea per una storia non è italiana. A volte non è neanche una parola che si può trovare in un comune dizionario. A volte è una parola inventata, una sequenza di lettere più o meno arbitrarie o studiate a tavolino per definire un'esperienza che ancora non ha un termine preciso che la descriva.

Prendi queste, per esempio, tratte e tradotte da The Dictionary of Obscure Sorrows di John Koenig (tra parentesi, la mia versione della parola in italiano):

 
L'esercizio che ti propongo oggi è questo: scegli una parola tra quelle qui sopra (o lancia un dado per sceglierla) e lasciati ispirare dalla definizione per scrivere un breve brano. Se nessuna di queste ti soddisfa e la lingua inglese non ti è sconosciuta, puoi cercarne un'altra sul sito http://www.dictionaryofobscuresorrows.com/

Ricordati di specificare la parola che ti ha offerto lo spunto per il tuo testo e ora... a te la penna (o la tastiera)! Come per l'esercizio precedente, sceglierò uno tra i brani che troverò nei commenti del blog o della pagina Facebook per presentarlo giovedì della settimana prossima assieme al suo autore.

Nessun commento:

Posta un commento