lunedì 27 febbraio 2017

La risposta

(incipit in corsivo di Giusi Marchetta)


      “Credo nelle persone buone e nelle cose che so fare. E credo che tu sia la più buona che conosco e più brava di me a fare praticamente tutto. Per questo ho fatto tutto quello che ho fatto e mi sono precipitato qui. Perchè penso, anzi, perchè sono sicuro, che dovremmo farlo. Sono sicuro che dovresti infilarti questo anello e dire sì davanti al primo prete che incontriamo o al sindaco, perché so dove abita e non sarebbe un problema. Solo sì. Sono sicuro che dovresti fare quest’unica, semplice cosa. Perché ne ho bisogno, perché ti amo. E perché sapresti farla benissimo.”

      Matteo lo dice tutto d’un fiato, in ginocchio, e poi attende la mia risposta. Io non dico niente, lo guardo dall’alto e gli sorrido. Lui è l’uomo che ho sempre desiderato. Lui è il tipo d’uomo che si ferma a soccorrere un cane investito da un’auto, che salva un uccellino caduto dal nido. È religioso, ma non intollerante. È romantico, dolce, spiritoso, intelligente. Ma è anche modesto e spesso si sottovaluta. Non si rende conto di quanto anche lui sia bravo a fare le cose. Basta vedere tutto quello che sta facendo per rendere questo momento magico e indimenticabile, in così poco tempo.

      Lui è, ai miei occhi, la perfezione fatta persona. E non è unicamente per il suo carattere che lo penso. È una soltanto quella che lui desidera, ma a volte mi vergogno nell’immaginare quante altre donne deve aver fatto impazzire, senza saperlo, anche solo col suono della sua voce. Matteo ha una voce stupenda, profonda e sensuale. Vorrei sentirlo ripetere la dichiarazione ancora una volta, ma mi trattengo dal chiederglielo. Ed è incredibilmente attraente, con quel suo ricciolo che gli cade sempre sul lato sinistro della fronte come una nuvoletta capricciosa, a dispetto del resto della sua capigliatura ben curata; con quei suoi occhi scuri, espressivi, che rivelano subito quando sorride o è triste o pensoso o sta sulle spine come in questo momento, senza dover scendere a guardare la sua bella bocca dalle labbra carnose, da baciare. Starei per ore a guardarlo. Tutto, di lui, mi piace. Mi è piaciuto fin dal primo momento. Dovrei essere felice ma non ci riesco, perché io lo amo. Sì, io lo amo, ma non posso confidarglielo e rovinare tutto. Lui è la persona migliore che io conosca, e non posso fargli questo.

      Lo guardo e il mio sorriso sparisce. Lui spalanca gli occhi neri, in ansia. È ancora in attesa della mia risposta.

      “Sì, lo voglio” vorrei dirgli, ma stringo le labbra per non lasciarmi sfuggire quelle tre parole. Quanto è difficile restare zitta!

      “Allora… che ne dici?” mi chiede. Non sa se alzarsi o restare in ginocchio. Io gli faccio cenno di alzarsi. Mi giro e guardo ancora per qualche istante la sala che ha preparato per il matrimonio a sorpresa, mobilitando i parenti di entrambe le famiglie. Non troverò mai un altro uomo che sappia fare tutto questo per la donna che ama. A malincuore gli do la risposta, non quella che io vorrei, ma quella che lui si aspetta da me.

      “Sì” gli dico, sospirando. “Sì, sono parole bellissime ed è tutto perfetto. Penso proprio che mia sorella non potrà non dirti di sì.”

Nessun commento:

Posta un commento