sabato 5 novembre 2016

Aruspice

Inauguro oggi il bonus di Parole dal dizionario con il termine Aruspice. Parola che non capita di usare spesso nella vita quotidiana ma che potrebbe essere utile conoscere se stai scrivendo o leggendo un romanzo storico.
 
Aruspice [a-rù-spi-ce] s.m. In epoca etrusca e romana, sacerdote che traeva presagi dall'osservazione delle viscere degli animali sacrificati.

Runes on Stones, di Nathaniel_U, licenza Creative Commons. Immagine modificata con l'aggiunta di scritte.


Per illustrarne l'uso ho scritto un frammento di racconto. O un incipit, volendo. Ho spostato l'aruspice dal suo tempo e luogo di origine a un altro per sfruttare ambientazione e personaggi ideati da me (non ho ancora nulla ambientato in epoca romana tra i miei vari appunti). Eccolo qui. 


Una mattina Tsachel si alzò e disse: – Gli aruspici mentono.
Lo pensavamo tutti, naturalmente; ma non era compito dei cacciatori mettere in discussione le visioni dei saggi, parlare con gli spiriti o ascoltare il canto della carne e delle ossa. L'unica voce delle ossa che conoscevamo era il rumore secco che emettevano quando, una volta spolpate, le spezzavamo per ricavare dalla morte altri strumenti di morte.
Pochi soli più tardi gli aruspici mandarono Tsachel a caccia sul Sentiero delle Lunghe Zanne. Quando tornò con una ferita bruciante, che rese la sua pelle nera come un albero consumato dal fuoco, gli aruspici dissero che era il volere degli spiriti, e che il suo sacrificio ci avrebbe resi tutti più forti.
L'equilibrio era ristabilito.

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